Dal 5 ottobre 2008, la città di Padova, attuando un progetto avviato nel novembre del 1999, ospita un Giardino in cui si onorano i Giusti di tutti i Genocidi a partire dal XX secolo. A differenza degli altri Giardini dove si commemorano i Giusti legati a uno specifico genocidio (Shoah a Gerusalemme, genocidio armeno a Erevan, bosniaco a Sarajevo), Padova ha voluto creare una Casa che ricordi le persone che, nelle varie parti del mondo, si sono opposte ai genocidi.

Il Giardino si trova in località Terranegra, di fronte all’area in cui sorgono il Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto ed il Museo Nazionale dell’Internamento.

Nello Statuto del Giardino dei Giusti del Mondo si assumono le seguenti definizioni:

Con il nome di Giusti si intendono: «Persone esemplari che, dovendo sottostare a condizioni di patente ed imperante ingiustizia ed operando in qualsiasi schieramento, si sono attivate, anche con rischio della vita, per contrastare un genocidio in atto o la cultura del genocidio, con l’intento di vanificarne, anche in parte, gli effetti. Il Giusto si è adoperato in modo concreto per la salvezza dei perseguitati o è intervenuto a favore della verità storica contro i tentativi di giustificare il genocidio o di occultare le tracce dei misfatti e le responsabilità dei carnefici».

Per Genocidio si intende: «L’intenzionale e sistematica soppressione di un gruppo nazionale, etnico o religioso in quanto tale, senza alcun reale riferimento a ciò che i suoi membri fanno o pensano. Prova evidente di un piano genocidario è l’intenzionale e sistematica soppressione dei bambini, gli innocenti per antonomasia».

Il Giardino dei Giusti del Mondo è adagiato su un grande prato verde ed è delimitato da un muro principale, a destra, e da altre due pareti che racchiudono un area nella quale è collocato il monumento dello scultore Elio Armano, una piccola foresta di menhir di cemento e acciaio, disposti non simmetricamente e con diversa inclinazione, innalzati alla memoria di un Novecento pieno di progresso e di tragedie, di ideali e di odio. È lo stesso Armano a spiegarne il significato: «Sono il vento del Novecento, un secolo di cui è giusto ricordare le guerre, i genocidi, le atrocità, le dittature. Un vento che muove questi simboli, li muove anche se pesano 7 tonnellate ciascuno; ma non cadono, restano lì per ricordare, confitti nelle nostre coscienze».

A destra di questo monumento, attraverso una breve scalinata, si raggiunge la parte più elevata del Giardino, ugualmente erbosa, dove alcune piante sono disposte senza regolarità.
Ciascun Giusto viene ricordato con un albero, proprio perché l’idea di piantare un albero, e quindi il concetto di generare una vita, riprende quella di aver dato la possibilità a un uomo di salvarsi, di poter vivere, di poter testimoniare il valore delle parole e dei fatti contro il silenzio delle coscienze, la responsabilità dei comportamenti contro l’indifferenza.
Le piante scelte sono di varie specie: ciliegio, gelso, alloro, melograno, nespolo, melo, biancospino, ed hanno un preciso significato in riferimento al loro potere fruttifero, per simboleggiare i frutti del Bene.

Gli alberi sono dedicati a Giusti di quattro diversi genocidi:

–   il genocidio Armeno
–   il genocidio Ebraico
–   il genocidio Ruandese
–   il genocidio Bosniaco

Il luogo che ospita il Giardino dei Giusti del Mondo confina con un argine. Il Giardino continuerà lungo questo argine e, seguendo il corso del fiume Bacchiglione, punterà a raggiungere il Mare Adriatico dando così vita a una Via dei Giusti.

La selezione dei Giusti è operata dal Comitato scientifico, insediatosi nel febbraio 2008. Lo presiede il Sindaco ed è composto dal Prof. Giuliano Pisani (promotore e responsabile del progetto), Vartan Giacomelli, Mario Jona, Renato Pescara e Simona Pinton. La scelta avviene dopo un’attenta istruttoria, in collegamento anche con istituzioni, comitati e organizzazioni operanti sugli stessi temi in qualunque parte del mondo.

Il messaggio che questo luogo di memoria vuole trasmettere è posto con grande evidenza sul muro che delimita il Giardino: «Si può sempre dire un sì o un no» (Hannah Arendt). Infatti, con la loro azione i Giusti hanno interrotto la catena dell’odio, dimostrando che anche nelle realtà più infami c’è spazio per affermare la libertà etica del pensiero e la virtù del coraggio.

Attraverso l’esempio dei Giusti la città di Padova intende proporre motivi di riflessione alla società tutta, ma in particolare ai giovani. È soprattutto a loro che si rivolgono i contenuti ideali, la “sfida poetica” lanciata con questo progetto. I giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere: aspiriamo a porre nelle loro menti una scintilla, un seme ideale che possa indurli a ragionare con la propria testa, ad individuare ciò che è giusto senza cedere alle lusinghe e alle parole d’ordine della propaganda e dei falsi predicatori, a mantenere vigile la propria coscienza, a saper scegliere eticamente, a dire un no al male ed un sì al rispetto della dignità dell’uomo.

Dove si trova

Via Egidio Forcellini, 24 (di fronte al Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto), quartiere Terranegra, Padova.

Per informazioni

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Ufficio Giardino dei Giusti del mondo – Settore Gabinetto del Sindaco

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